I dannati della terra by frantz fanon

I dannati della terra by frantz fanon

autore:frantz fanon
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 2013-02-21T23:00:00+00:00


Ma le minacce incipienti porteranno con sé il rafforzamento dell'autorità e l'avvento della dittatura. Il leader, che ha dietro a sé una vita di militante e di patriota devotissimo, poiché garantisce l'impresa di quella casta e chiude gli occhi sull'arroganza, la mediocrità e l'immoralità fondamentale di quei borghesi, costituisce uno schermo tra il popolo e la borghesia rapace. Contribuisce a frenare la presa di coscienza del popolo. Viene in soccorso della casta, nasconde al popolo le sue manovre diventando così l'artefice più fervido del lavoro di mistificazione e di intorpidimento delle masse. Ogni volta che si rivolge al popolo, egli ricorda la sua vita, che fu spesso eroica, le lotte che ha sostenute in nome del popolo, le vittorie che in nome suo ha riportato, significando così alle masse che devono continuare ad avere fiducia in lui. Gli esempi brulicano di patrioti che hanno introdotto nella lotta politica guardinga dei loro predecessori uno stile decisivo a carattere nazionalista. Questi uomini sono venuti dall'interno. Hanno detto, con grande scandalo del dominatore e grande onta dei nazionali della capitale, che venivano di là e parlavano in nome dei negri. Quegli uomini, che hanno cantato la razza, che hanno assunto tutto il passato, l'imbastardimento e l'antropofagia, si ritrovano oggi, ahimè, a capo d'un'équipe che volta le spalle alla «brousse» e proclama che la vocazione del suo popolo è di venir dietro, di venir dietro ancora e sempre .

Il leader placa il popolo. Anni dopo l'indipendenza, incapace di invitare il popolo ad un'opera concreta, incapace di aprire realmente l'avvenire al popolo, di lanciare il popolo nella via della costruzione della nazione, dunque della propria costruzione, si vede il leader ricantar la storia dell'indipendenza, ricordare l'unione sacra della lotta di liberazione. Il leader, rifiutandosi di spezzare la borghesia nazionale, chiede al popolo di rifluire verso il passato e di inebriarsi dell'epopea che ha condotto all'indipendenza. Il leader - oggettivamente - blocca il popolo e si ostina, sia ad espellerlo dalla storia, sia a impedirgli di prendervi piede. Durante la lotta di liberazione il leader risvegliava il popolo e gli prometteva una marcia eroica e radicale. Oggi, moltiplica gli sforzi per addormentarlo, e tre o quattro volte all'anno gli chiede di ricordarsi dell'epoca coloniale e di misurare l'immenso cammino percorso .

Ora, bisogna dirlo, le masse mostrano un'incapacità totale di apprezzare il cammino percorso. Il contadino che continua a raschiar la terra, il disoccupato che non finisce mai di essere disoccupato, non arrivano, nonostante le feste, nonostante le bandiere tuttavia nuove, a convincersi che qualcosa è davvero cambiato nella loro vita. La borghesia al potere ha un bel moltiplicare le dimostrazioni, le masse non arrivano a illudersi. Le masse hanno fame e i commissari di polizia oggi africani non le rassicurano granché. Le masse cominciano a fare il broncio, ad allontanarsi, a disinteressarsi di quella nazione che non fa loro alcun posto .

Di quando in quando, tuttavia, il leader si mobilita, parla alla radio, fa un viaggio nel paese per placare, calmare, mistificare. Il leader è tanto più necessario in quanto non c'è alcun partito.



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